Settembre, andiamo, è tempo di migrare. A piedi, in bici, basta che sia verso l’alto. E stavolta l’ormai collaudato duo Mancini-Natalini, dopo aver sfidato le dolci pendenze pontine dei Monti Ausoni e del Circeo, torna a proporre un ciclotrekking autunnale, a base di foglie rossastre, boschi liberi dal turismo estivo e solenni braciolate. Partenza: 24-25 settembre. La meta prescelta per la sudata di stavolta sono i Monti Sabini, terra di vino e olio, capre e cavoli, tradizioni secolari e pendenze inaspettate. Insomma, anche questa volta l’equazione calorie bruciate vs. calorie prese si chiuderà in pareggio. Ma andiamo dritti al programma della due-giorni. 

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Per l’appuntamento mattutino del sabato 24 settembre abbiamo optato per una soluzione popolare e svacco-friendly: ci troviamo a Stazione Tiburtina alle 11.15, per prendere il treno per Poggio Mirteto delle 11.46. La mezz’ora di anticipo è per radunare i partecipanti e fare tutti insieme i biglietti (sia quello personale che quello per il trasporto bici), ché ormai è sempre più una corsa a ostacoli viaggiare in bici su  trenitalia, e inoltre la struttura di Stazione Tiburtina coi suoi cunicoli e scale varie non agevola la situazione. Come punto di riferimento possiamo prendere la banchina del binario 1, che è quello dove di solito passano i treni per la Sabina.

Scesi alla Stazione di Poggio Mirteto Scalo, si monta sui pedali: ci inoltreremo per i colli sabini, tra ulivi e viti, su e giù per 7 km di stradine tortuose e saliscendi, fino a raggiungere il borgo antico di Poggio Mirteto: il Paese famoso per la sua celebrazione annuale della cacciata dello Stato Pontificio dai Colli Sabini con un carnevale anticlericale sarà per noi occasione per una meritata sosta, dove potremo optare per un assaggio della cucina locale oppure per una più prosaica spesa al supermercato (l’approccio democratico che contraddistingue le nostre uscite ci permetterà di dirimere la questione senza inutili spargimenti di sangue).

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Da Poggio Mirteto continuerà il saliscendi: guadagneremo gradualmente quota verso Casperia, altro grazioso borgo affacciato sulla vallata: qui cercheremo un posto sicuro per lasciare le bici, e abbandoneremo sella e pedali per iniziare il trekking. Meta: Colle Ventoso, un nome un programma, quindi copriteve. La camminata durerà un paio d’ore, fermata più fermata meno, ed è a prova di vertigini. Per la notte ci fermeremo presso un rifugio aperto del tipo aprilousilorichiudielascituttocomestava, per cui sarà possibile dormire sia dentro che fuori sotto le stelle (o la pioggia), a discrezione dell’animo poetico di ciascuno. La sera, come è giusto che sia, festa grande attorno al fuoco, avendo l’accortezza di non cadere ebbri giù per il pendio.

La mattina successiva, come da programma, saranno l’ora del risveglio e gli umori del gruppo a decidere le sorti della giornata, secondo il noto metodo della democrazia apparente (tutti discutono e alla fine uno o due decidono…). L’opzione 1 prevede l’ascesa alla cima del Monte Pizzuto (1.288 m) e ritorno. In alternativa, se ci svegliamo con tanta voglia di sudare e imprecare verso gli organizzatori, potremmo decidere di chiudere con l’anello del vicino Monte Tancia (1.292 m). A quel punto, secondo un ben noto principio della fisica (peraltro quasi sempre smentito dall’esperienza empirica) è tutta discesa: a piedi fino alle bici (occhio alle ginocchia) e quindi in sella fino alla stazione (occhio ai freni).

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I treni per il rientro a Roma sono frequenti, le possibilità realistiche di orari sono le seguenti:

Poggio Mirteto 16.40 > Tiburtina 17.30
Poggio Mirteto 17.09 > Tiburtina 18.00
Poggio Mirteto 17.40 > Tiburtina 18.30
Poggio Mirteto 18.35 > Orte 19.10 > Termini 20.32
Poggio Mirteto 19.09 > Tiburtina 20.00 (ultima spiaggia, da evitare in quanto inizierà a far buio presto, ma ancora fattibile)

IL PERCORSO

Il percorso in bici con km e altimetrie è visibile qui http://www.mapmyride.com/routes/view/1253466358 e sono 17 km all’andata e altrettanti al ritorno, con un dislivello in ascesa complessivo (all’andata) di 571 m. Al ritorno, ovviamente, si tratterà prevalentemente di discesa.

COSA PORTARE

Per la parte in bici:

  • facendo una lista, la prima cosa che viene in mente per la parte in bici è una bici. Il percorso sarà tutto su asfalto (strade provinciali e secondarie non troppo trafficate), quindi vanno bene sia bici da strada che mountain bike. La salita sarà graduale ma costante, quindi è opportuno valutare la propria inclinazione alla scalata e soprattutto è consigliata una bici con rapporti leggeri e agili (le mountain bike per questo sono buone, sconsigliate invece le bici da città, specie le monomarcia o con una sola corona davanti).
  • Tutto il necessario per piccole riparazioni (camera d’aria, pompa, cacciagomme, chiavi, tip top)
  • casco, a discrezione di chi lo vuole
  • catena o lock per legare la bici (le lasceremo comunque in un posto al riparo, ma non si sa mai)
  • guanti, se dovesse far freddo in discesa

Per il tratto a piedi: sono indispensabili scarpe o scarponi da trekking, abbigliamento a cipolla, un buon sacco a pelo, tappetino isolante, torcia elettrica, impermeabile e borraccia; è altamente consigliato tutto ciò che possa favorire l’insorgere di fenomeni che nessuno vorrebbe ricordare il giorno dopo. Maggiori informazioni veranno fornite ai partecipanti nei giorni precedenti l’uscita, considerando anche l’evolversi delle condizioni meteorologiche. Va da sè che si parte anche in caso di pioggia, secondo il famoso detto tibetano: tutto ciò che si bagna prima o poi si asciuga.

NOTE

L’escursione è accessibile a tutti e prevede un pernottamento presso un rifugio aperto. Il rifugio non dispone di posti letto ma offre riparo ai partecipanti in caso di pioggia e/o vento, per cui sarà possibile dormire sia all’interno che all’esterno del rifugio. Per partecipare all’escursione è necessario disporre di spirito d’adattamento e di tutte le attrezzature indispensabili. Per quanto riguarda i pasti, la cena del sabato è a cura dell’organizzazione, mentre i due pranzi e la colazione della domenica sono a carico dei partecipanti. Ognuno è responsabile di se stesso e del peso sulle proprie bici e spalle.

COSTI

La quota di partecipazione è di 20 € e comprende il trasporto in treno (12 € a/r con bici al seguito) e un contributo per la cena del sabato.


ISCRIZIONI

Per maggiori informazioni e iscrizioni contattare direttamente gli organizzatori all’indirizzo eventi@altermobility.it o telefonicamente ai numeri:
377 1537369 (Andrea)
328 6673498 (Claudio)

Ciclotrekking autunnale sui Monti Sabini | 24-25 settembre
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