Mobilità n. 2 del progetto EURO Altermobility

Partecipante: Andrea Natalini

Destinazione: Slovenia

Partner: Skupina Primera

Corso: Developing effective communication skills

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Un lungo viaggio notturno, in cuccetta, dal sapore antico. La bora di Trieste che soffia violenta e costringe i velisti della Barcolana ad ammainare le vele. Un buon pranzo in osteria e un corso accelerato di sloveno per poter almeno sopravvivere: hvala, prosim, oprostite, zdravo, pivo, čevapčiči, na zdravje. Un’ora e mezza in bus da Trieste, giusto il tempo di appisolarsi ed ecco già la periferia di Lubiana, capitale della giovane Repubblica Slovena. I primi elementi ad attirare la mia attenzione sono un grande murales sulla parete di un edificio e un efficace sistema di bike-sharing già conosciuto in altre città europee: stazioni di sosta con colonnine per parcheggiare le bici, tesserina per accedere al servizio (pressoché gratuito: prima ora di utilizzo sempre a costo zero, e hai voglia a pedalare… La stessa tesserina vale anche per l’autobus, quando si dice rete di trasporto pubblico integrato…), piste ciclabili un po’ dappertutto. Risultato: un sacco di bici in giro per la città, col sole o con la pioggia fa poca differenza.

Un-due-tre, nemmeno il tempo di tirare il fiato e siamo già negli uffici di Skupina Primera a sorseggiare il primo dei tanti caffé della settimana. Tralascio le italianissime quanto sacrosante osservazioni sulla qualità del caffé, limitandomi a dire che dopo tanti anni di esperienza in progetti europei e diverse mobilità realizzate, mi ci vuole sempre qualche giorno per ricordare che è sempre meglio fare affidamento sul té…

Il gruppo di partecipanti è come sempre vario e articolato: Anna e Ania, preside e vicepreside di una scuola polacca; Nevenka, insegnante ceca; kerli, ex-poliziotto ora insegnante in scuola cattolica estone; Goran e Nada, dalla Croazia. La settimana trascorre quasi in apnea, dalle presentazioni iniziali ai saluti finali è tutta una tirata: sessione mattutina, pranzo di gruppo, sessione pomeridiana e poi passeggiata al centro, visita all’ennesima grotta più grande d’Europa, cena e dopocena. E ogni volta mi stupisco di come un manipolo di persone totalmente sconosciute e apparentemente lontane le une dalle altre, con provenienze, background e lingue tanto diverse, finiscano per amalgamarsi e trasformarsi in gruppo nel giro di pochi giorni passati a stretto contatto. Da perfetti sconosciuti che erano, rapidamente i partecipanti iniziano a familiarizzare, ognuno assume una sua fisionomia e un proprio ruolo in maniera quasi naturale. In realtà, molto merito va anche alla professionalità dell’ente di formazione Skupina Primera, che ha curato con cura ogni dettaglio, mettendo tutti a proprio agio sin dal primo giorno. Non per niente, si tratta di un gruppo di psicologi che ha intrapreso un’attività professionale nel campo della formazione e delle risorse umane.

 

Transactional analysis, Strength Deployment Inventory (SDI model), davvero tanta carne al fuoco per una sola settimana di corso. Approcci e modelli diversi per interpretare la realtà complessa dell’essere umano nella sua dimensione relazionale. E provare a rispondere a tante domande: come essere più presenti e consapevoli nel gestire le relazioni con l’altro? Come poter neutralizzare l’insorgere di conflitti che complicano la vita delle persone? Quali aspetti di noi mettiamo in gioco quando interagiamo col nostro capo, coinquilino, genitore, partner, etc.? Come possiamo criticare un collega senza rischiare che si senta offeso e si metta sulla difensiva? Come siamo soliti porci verso gli altri, in maniera aperta e costruttiva o piuttosto mostrando un certo senso di superiorità/inferiorità? Quale genere di comportamenti e situazioni possono innsecare un conflitto? 

Genitore, adulto o bambino, qual è il vostro stato dell’Io preferito?

Verde, rosso o blu, qual è il colore che vi rappresenta di più? Io ho scoperto di essere un hub e da allora rivendico fieramente la mia appartenenza! Un hub è quello che risponderebbe “it depends…

Arrivo al venerdì che ho raccolto così tanti stimoli e input che sono del tutto saturo e tendenzialmente sociopatico. Voglio dormire. Abbandono il gruppo e mi dedico tre ore di decompressione, due delle quali dormendo come un bambino. Sono così pronto per gli ultimi bagordi da venerdì sera nel cuore underground della città e il consueto valzer degli addii.euroal

#euroaltermobility: una settimana a Ljubljana per scoprire l’importanza della comunicazione

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