Muoversi in bici significa vedere davvero una città, scoprire le novità per primi, accorgersi che qualcosa sta cambiando e nel proprio muoversi quotidiano godersi la trasformazione in atto. E a Roma negli ultimi anni è successo qualcosa che non è decisamente stato ignorato: l’esplosione della street art in tantissimi quartieri “di periferia”, con artisti internazionali venuti a scoprire e ridefinire la nostra città.

E così parlandone tra i soci di ReBike, è nato quasi per caso questo tour della nuova Roma.

Dopo aver provato e riprovato il giro nelle nottate di maggio, la prima edizione di “Pedali e murales” si è tenuta il 10 maggio 2015 ed è stata un grandissimo successo, con più di 250 partecipanti che per tutta la mattinata hanno attraversato con noi Ostiense, Garbatella, Tor Marancia, Tor Fiscale, il Quadraro, Torpignattara, il Pigneto, San Lorenzo e poi sono venuti a rinfrescarsi e a mangiare qualcosa con noi fino al Parco della Cecchina.

Questo il percorso, che cerca di evitare le strade più affollate, che scopre oltre alla street art anche alcune aree verdi, che sicuramente riproporremo altre volte!

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Si parte da Ostiense, dal piazzale davanti alla stazione Piramide. C’è dell’ombra in mezzo alla piazza, punto strategico perfetto per attendere che arrivino tutti e poi immettersi su via Ostiense in direzione San Paolo. Subito sotto alla ferrovia si vedono le prime opere, tra cui il palazzo interamente ricreato da Blu, cui si gira attorno prendendo la via del Porto Fluviale. La strada è trafficata, ma al primo semaforo ci si butta subito in una stradina secondaria nella quale si può ammirare uno dei murales a sviluppo orizzontale più “pop” di Roma. Il tempo di un piccolo giro sotto al Colosseo Moderno, il Gasometro, e si torna su via Ostiense giusto in tempo per attraversare verso Garbatella sul nuovissimo ponte, munito addirittura di una pista pedonale. L’attraversamento della Garbatellapedaliemurales4 verso Tor Marancia può seguire diversi percorsi, perdersi per diverse viuzze di questo quartiere un tempo periferia, oggi cuore pulsante di una città che sta riscoprendo le relazioni umane e il gusto del popolare, dell’autenticità. Il tempo di attraversare via Cristoforo Colombo il più in fretta possibile e si arriva in un capolavoro moderno: l’esperimento artistico di Tor Marancia non si può descrivere, va solo scoperto e ammirato. Racconta del desiderio di vivere nel bello, come antidoto e soluzione dalle brutture delle città moderne, che isolano in compartimenti stagni chi è visto solo come un fattore produttivo e vuole invece tornare a essere cittadino, portatore di diritti e umanità condivisa. Da Tor Marancia a Tor Fiscale si deve poi attraversare un quadrante di città unico nel suo genere: tutta l’area dell’Appia Antica, infatti, non ha eguali in Italia e in Europa. Una fetta di città immersa nel verde, tagliata solo da poche strade che all’improvviso diventano arterie della Roma antica, in mezzo a campi e prati, foreste come la Caffarella, archeologia naturale e storica mista a città moderna e spesso troppo indaffaratapedaliemurales5 per notarla. Il giro in bici va dal piacevole, immerso nel verde, con rovine romane che appaiono all’improvviso, a punti di fastidio, di strade ipertrafficate che non dovrebbero esserlo, come l’Appia Pignatelli o via dell’Almone. Una volta attraversata l’Appia, però, si arriva in un attimo al Parco di Tor Fiscale e ci si riconcilia ancora una volta con questa città piena di passaggi segreti, di zone verdi, di polmoni artistici archeologici e ambientali. Una pausa sotto l’acquedotto e via tramite sottopassaggi a misura d’uomo fino allo storico Quadraro, ai suoi murales variopinti e “resistenti”, e poi su fino a Torpignattara, uno dei quartierei più multietnici di Roma e d’Europa, che proprio grazie all’arte sta riscattando la fama di quartiere depresso e violento. Proprio a Torpignattara, le opere secondo noi più belle ed emozionanti. Si risale poi verso il centro, lungo via del Pigneto, che, prima di diventare via del Pigneto quella famosa, è via del Pigneto quella dove non ci sono bar, ma c’è tanta vita quotidiana, arte muraria e piccole scoperte nascoste. Dal Pigneto a Porta Maggiore è un attimo arrivare poi a San Lorenzo, e con questi murales finisce il nostro giro artistico. Una grossa mano ce l’ha data l’applicazione per cellulare Street Art Rome uscita da qualche mese proprio per sottolineare quanto sia di moda questa passione. È grazie, però, alla bici che si può viverla pienamente, scoprendo non solo delle bellissime opere d’arte ma anche i percorsi, quotidiani e inaspettati, che le collegano.

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Pedali e murales – In bici alla scoperta della nuova Roma
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