“Roma e il futuro della Bici – Andare in bicicletta può salvare il mondo e migliorare la tua vita”, è una tesi che sto scrivendo e per la quale mi serve il contributo di tutti quelli che vivono a Roma, di chi usa la bici ma anche e soprattutto di chi NON la usa: se volete aiutarmi nella mia ricerca, compilate e condividete con amici e parenti questo questionario, bastano 3 minuti!

Quella che segue è una breve presentazione del mio lavoro su questo tema. 

Grazie a tutti, 

Svenja*

I vantaggi ed i benefici derivanti dall’utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto urbano sono stati un “hot topic”, un tema caldo della ricerca accademica negli ultimi anni. Diversi studi hanno dimostrato che andare in bici:

  1. Riduce le emissioni di gas serra “locali” (NOx);

  2. Riduce il traffico: le biciclette sono fino al 50% più veloci rispetto alle auto nelle ore di punta;

  3. Riduce le spese sanitarie: l’inquinamento delle automobili causa spese sanitarie di 0,97 £ (1,17 €) per miglio (1,6 km) ogni anno, a fronte di una spesa di 0 € per le biciclette;

  4. Fa risparmiare tutti: costruire una bici richiede meno risorse naturali. La produzione di una singola automobile genera 1,2 miliardi di metri cubi d’inquinamento ogni anno;

  5. Aumenta la produttività, e si spende meno tempo nel traffico e più tempo per il tempo libero;

  6. Salva intere foreste: la produzione di biciclette necessita di molta meno gomma, aiutando a prevenire il disboscamento delle foreste per far posto alle piantagioni di gomma;

  7. Combatte l’inquinamento acustico;

  8. Mantiene terra libera per la natura: 20 biciclette occupano lo spazio di una singola macchina;

  9. Aiuta il commercio locale: si compra più vicino a casa, si vivono di più i quartieri;

  10. Infine, andare in bicicletta salva la vita: 33.000 persone muoiono ogni anno per incidenti d’auto, ma solo 667 in incidenti di bicicletta.

Moltissime città europee hanno riconosciuto questi vantaggi dell’uso della bicicletta. Roma è invece molto indietro rispetto a città che hanno problemi simili di congestione e inquinamento come Parigi, Londra o Barcellona.

Roma non è adatta per andare in bicicletta“; ” A Roma non cambierà mai niente, la città è fatto per le macchine“; “Vorrei andare in bici, ma è troppo pericoloso“; “Col caldo e i colli non si può andare in bicicletta“. Questi sono solo alcuni degli stereotipi che si sentono dire quando si parla della bicicletta a Roma. Al contrario, poi si sentono voci che dicono “sì, a casa mia in XXX vado in bici”, “In Erasmus a YYY usavo solo la bici”, o “Quando sono stata in vacanza a Berlino ci sono andata in bicicletta“. 

Allora, qual è alla fine l’atteggiamento verso la bicicletta delle persone che vivono a Roma? Con la mia tesi sull’uso della bicicletta a Roma voglio scoprire e analizzare quali sono le iniziative del Comune, dei cittadini e delle associazioni, e soprattutto cosa pensa la gente in città della bicicletta: quanti chilometri fanno al giorno quelli che la usano, per cosa la usano e, se non la usano, per quali motivi. Infine, analizzerò iniziative di altre città che potrebbero essere adatte a una città come Roma, unitamente ai benefici che derivano dall’uso della bicicletta. Voglio verificare quindi se sia vera o no la seguente ipotesi: “Lo scarso uso della bicicletta a Roma (e tra la popolazione romana) no è dovuto alla cultura/culto della macchina, a un’antipatia verso la bicicletta o alla superficie della città, ma è legato alla governance della città, che impedisce a tanta gente di muoversi in bicicletta come preferirebbe”.

La bicicletta porta diversi benefici non solo ai cittadini (meno traffico, aria pulita, miglioramento della salute) ma anche ai municipi (minori spese sulle infrastrutture, minori spese sanitarie) come hanno rilevato studi fatti in Danimarca. Purtroppo però ancora oggi che il tema della bicicletta e del trasporto sostenibile è molto discusso nella maggior parte dei comuni, municipi e governi, per Roma non esistono statistiche o dati del genere.

L’idea di scrivere la tesi sulla bicicletta a Roma mi è venuta da quando vivo in questa città. Tre anni fa, quando sono arrivata da Berlino, mi sembrava di essere una delle poche persone a usare quotidianamente la bici. Dall’anno scorso poi ho notato un aumento delle biciclette e ho conosciuto sempre più persone che si spostano in bici al lavoro o nel proprio quartiere, un aumento impressionante. Anche le iniziative delle associazioni e delle persone interessate alla bicicletta si sono moltiplicate, una cosa che in altri paesi come Germania, Olanda o Danimarca non avevo visto. 

C’è stato il cambiamento, purtroppo si vede ancora poco rispetto, però, per chi usa la bicicletta: dai governi che ancora non vedono la bicicletta come un mezzo di trasporto, ai cittadini che in strada danno poco attenzione a chi la usa. Secondo me però anche Roma, come altre città Europee come Parigi o Barcellona, ha il potenziale per cambiare, e con la mia tesi vorrei dare un piccolo contributo e uno studio sulla ciclabilità di questa città!

Il questionario da compilare e condividere per aiutarmi con la tesi: https://www.surveymonkey.com/s/2GL7R75

*Svenja Golombek è una studentessa tedesca che da Berlino si è trasferita a Roma, dove abita da circa tre anni. Da un anno partecipa alle attività di ReBike ALTERmobility e da qualche mese è un membro attivo del nostro team per il progetto English Kitchen. Per contattarla, potete scriverci tramite la sezione contattaci del sito.

“Roma e il futuro della Bici”, una tesi
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3 pensieri su ““Roma e il futuro della Bici”, una tesi

  • 6 Maggio 2014 alle 10:43
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    da ciclomobilista mi permetto una piccola critica. I dati indicati nei punto 8 e 10, benché probabilmente esatti, sono fuorvianti.

    Punto 8. 20 biciclette nel volume di un’auto probabilmente possono entrarci, ma sarebbero fruibili? Immaginate un parcheggio per auto con 20 bici piantate dentro. E immaginate di essere il proprietario della quarta bici e di doverla prendere 😀

    Punto 10. Il confronto brutale dei caduti è privo di senso. La mortalità andrebbe calcolata o in percentuale per automobilisti o, ancora meglio, in rapporto ai km percorsi. Solo così i numeri sarebbero paragonabili.

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  • 12 Maggio 2014 alle 23:09
    Permalink

    grazie del commento, l’elenco sopra l’ho preso da una rivista danese per la pubblicità delle biciclette e i punti sono ovviamente soltanto positivi e per far pensare alle persone un po’ sui vantaggi della bici!

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  • 3 Febbraio 2015 alle 14:39
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    Complimenti per le iniziative: tanto roba e soprattutto “trasudante ” di vera passione. Il mio consiglio è quello di tentare di coinvolgere due mondi che, curiosamente, non comunicano affatto: quello dei commuters ciclisti e quello dei ciclisti agonisti. Non ho mai capito per quale motivo i primi non si mettono alla prova con una specialissima su percorrenze medio lunghe dentro una dinamica di gruppo di tipo sportivo o anche agonistico. Alla stessa stregua non capisco per quale motivo gli agonisti non usano – se non sporadicamente – la bicicletta in città come mezzo per spostarsi. Tra l’altro sarebbero accumanati dalle stesse istanze per quanto concerne le politiche per la sicurezza attiva e passiva. Però, mai un’iniziativa assieme.
    Tentare di fare massa critica coinvolgendo i due mondi potrebbe rientrare negli scopi associativi di un’organizzazione come la vostra.
    Saluti, Marco

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