Unico ospite straniero di una platea molto attenta, tecnica e, appunto, “italiana” (platea e incontro di cui parliamo qui), Frederick Depoortere si è presentato con una premessa determinante: quello che è stato fatto, a Bruxelles, per sostenere la ciclabilità, non sempre è stato accolto positivamente dalla cittadinanza. Con il tempo è stato poi apprezzato, ma sul momento pioggia di critiche.

Un po’ di contesto. Frederick Depoortere è dirigente della ciclabilità per la Regione di Bruxelles. Una città, con Regione metropolitana annessa, piuttosto piccola, ma con una densità abitativa più alta di Roma. Il traffico ciclabile da quelle parti è aumentato del 400% in dieci anni, e ora si attesta su un 4% di spostamenti cittadini quotidiani. La svolta arriva appunto 10 anni fa quando il Codice della Strada diventa “Codice della Via”, un concetto molto più umano, molto più “bene comune” e di condivisione.


NB: mobilità alternativa vuol dire cambiare il “chip” culturale, anche con campagne di comunicazione come questa della compagnia di Bus belga De Lijn.

La strada è pubblica ed è di tutti. E qui si è innestato il pensiero scatenante: sensi unici “eccetto bici” in TUTTE le strade, ciclisti ammessi sulle corsie preferenziali del trasporto pubblico, strade più strette per le macchine costrette a rallentare, corsie ciclabili ovunque. E una consapevolezza: le decisioni più importanti a volte vengono prese CONTRO il parere dei cittadini. Che si arrabbieranno, protesteranno, non capiranno, fino a che si renderanno conto che in effetti quelle decisioni erano giuste. Stiamo parlando di mobilità alternativa, non di discariche abusive, quindi l’approccio del buon amministratore che lavora per il bene della comunità è applicabile. E questo discorso è calato su di me come una pesantissima mano di stanchezza: quale politico italiano si metterà mai a fare cose impopolari, discusse, che sovvertono lo status quo, e senza alcun tipo di ritorno personale?

A Bruxelles si fa così
Tag:     

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Facebook