Un tavolo ovale, fogli, appunti, mappe, matite, cellulari che fanno foto, brusio di fondo, facce scettiche, occhi che brillano di speranza. Fuori piove forte, per arrivare fino a piazza Sempione in bici la solita Odissea, questa volta ho provato via di Pietralata: errore. Comunque, mentre strizzo pantaloni e membra fradice in un angolo e mi sdraio sul termofisone, comincia la riunione. Il presidente del III municipio Paolo Marchionne ci presenta il progetto per la ciclabile Nomentana, la tanto sospirata e attesa. Questa volta, non si tratta più di un immaginario mondo delle idee. Ci sono i fondi e devono essere spesi il prima possibile, altrimenti, bentornato mondo delle idee. C’è poco da fare e niente dipende dai municipi o dal Comune. Però il nostro parere viene ascoltato e, ci viene detto, le nostre osservazioni e critiche verranno portate in conferenza dei servizi, per cercare di apportare delle modifiche al progetto. Abbiamo 24 ore.
Nelle 24 ore successive osservazioni e critiche vengono stilate e inviate, ne fa un ottimo riassunto il blog amicoQua (link 1 e link 2). Il progetto presenta delle criticità, è inutile girarci intorno. Sono principalmente 2: la ciclabile non arriva fino a piazza Sempione e viene interrotta continuamente dagli attraversamenti, invece di correre ininterrotta attraverso gli incroci. Noi di ReBike lo segnaliamo, insieme ad altri. Su Fb si discute, con toni che vanno su tutte le sfumature di colore e incazzatura.
La nostra posizione, come spiegato nel documento di cui sopra, è riassumibile così: il collegamento in questione rappresenta anche a livello simbolico un vero e proprio scatto in avanti in tema di mobilità ciclabile di tutta la città e deve per questo essere sostenuto. Esistono però delle potenzialità e delle criticità che, se non venissero, rispettivamente, sfruttate e risolte in tempi brevi, rischierebbero di rendere il progetto non solo ininfluente ma addirittura dannoso.
A che punto siamo? Next step, incontro di domani, venerdì 14 febbraio. L’avventura continua.