Il ciclista è per definizione l’utente della strada che più di ogni altro ha la misura della pericolosità di incroci, intersezioni e black spot.

Un gruppo di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (M.I.T.) ha sviluppato un casco da bicicletta che è dotato di sensori EEG capaci di  rilevare le onde cerebrali di chi lo indossa. Il casco trasmette i livelli di stress tramite luci a LED.

Il casco è dotato di GPS in modo da poter geo-localizzare le informazioni registrate. I dati raccolti vengono usati per creare mappe che possono rivelare le relazioni tra ciclisti e l’ambiente urbano circostante. Analizzando le mappe si può quindi capire quali aree o strade sono stressanti per i ciclisti rispetto ad altre aree.

Le applicazioni di questa tecnologia possono essere molteplici nel campo della pianificazione urbana, che potrebbe finalmente basarsi su dati scientifici provenienti dalla reazione degli utenti dello spazio urbano con gli altri individui e lo spazio stesso.

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L’urbanistica fatta dai ciclisti
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