Dalla ciclopedonale degli Acquedotti a quella di Castel Giubilo-Ponte Salario, dal progetto archeologico per riscoprire il santuario di Marte al servizio areo+bici Ciampino-Roma: cittadini e associazione hanno presentato oggi 13 progetti per ridisegnare il volto della Capitale. 

  Si tratta di tredici idee pensate per liberare la Città Eterna dalla morsa del traffico incentivando un nuovo tipo di mobilità e turismo, e avviando un processo di rigenerazione urbana del territorio anche ai bordi del centro storico. Perché oltre alla Roma magica e seducente del Colosseo o San Pietro, c’è quella delle borgate di Tor Marancia e Quadraro, all’insegna della street art, della periferia multiculturale di Torpignattara, dei parchi e della campagna romana che si intreccia con i palazzoni e le aree ad alta intensità abitativa. 

“In attesa che l’amministrazione capitolina si muova sul fronte della mobilità nuova e di un nuovo uso dello spazio urbano con interventi mirati e concreti – dichiara Rossella Muroni, presidente di Legambiente – il grande passo è arrivato dai cittadini che si sono dimostrati più che attivi non solo presentando progetti e idee, ma in alcuni casi compiendo anche degli studi di fattibilità sul territorio e le aree interessate. Un bel segnale di speranza e voglia di cambiamento condiviso e partecipato che parte dal basso con l’obiettivo di contribuire in prima persona a migliorare, cambiare e rigenerare questa città unica, ma soffocata da traffico e smog. Questi tredici progetti, alcuni come il GRAB già in fase avanzata, oltre ad avere una forte valenza turistica, potranno davvero cambiare al meglio la Capitale contribuendo a quel rinascimento urbano sostenibile e green di cui la città ha bisogno”.

 Filo conduttore di questi progetti è il GRAB, l’anello ciclopedonale capitolino di oltre 44 chilometri che si sviluppa completamente all’interno della città di Roma e ideato da VeloLove insieme a Legambiente, Touring Club Italiano, Rete Mobilità Nuova, Vivilitalia, Open City Roma, Parco Regionale Appia Antica, Ente Roma Natura, e con il contributo tecnico di Teamdev, Free Wheels, Piano b architetti associati. Si tratta di un’infrastruttura leggera e ad alta redditività economica e culturale, una calamita per nuovi turismi, il prologo dello sviluppo di una vera rete ciclabile metropolitana e di interventi diffusi di rigenerazione urbana. Una volta realizzato, il GRAB sarà senz’altro la ciclovia urbana più affascinante del mondo, una opportunità unica per pedalare e camminare lungo la storia di Roma: dalla Regina Viarum – la via Appia Antica – si arriva alle architetture contemporanee di Zaha Hadid e di Renzo Piano e alla street art del Quadraro e di Torpignattara passando per il Colosseo, San Pietro, Trastevere e il centro storico, la Galleria Borghese, l’Auditorium e tantissimi altri punti di interesse, attraversando parchi e inaspettati paesaggi bucolici, costeggiando i fiumi Tevere, Aniene, Almone. Il percorso, tutto pianeggiante, si snoda principalmente lungo vie pedonali e ciclabili, ville storiche e argini fluviali (30,5 km, pari al 70% del tracciato). Altri 6 km interessano strade a bassissima intensità di traffico. Solo pochi chilometri del GRAB sono attualmente congestionati da un intenso flusso di veicoli motorizzati. Una volta ricuciti tra loro questi lunghi segmenti e assicurata la ciclopedonalizzazione della passeggiata archeologica tra Colosseo e Appia Antica, la Capitale e il Paese avranno un corridoio verde unico, che una volta inaugurato sarà preso d’assalto con oltre 600mila turisti (come rileva lo studio di Confindustria-Ancma) pronti a pedalare nel primo anno di vita della ciclovia capitolina producendo un giro d’affari di oltre 14 milioni di euro. 

“Grazie alla validità dell’idea progettuale, frutto del lavoro volontario delle associazioni che lo hanno ideato e  promosso, il GRAB – spiega Alberto Fiorillo di Legambiente e coordinatore del progetto GRAB  – non solo è immediatamente finanziabile dalla legge di stabilità, ma ha favorito l’inserimento nell’ultima manovra economica del Governo di uno stanziamento 91 milioni di euro nel triennio 2016-2018 per la realizzazione di quattro itinerari di interesse nazionale, prologo di una futura rete ciclabile italiana: oltre alla ciclovia del Grande Raccordo Anulare delle Bici, ci sono la Ciclovia del Sole tra Verona e Firenze, VENTO tra Venezia e Torino e la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese tra Basilicata, Campania e Puglia”. 

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Al GRAB si connettono altri progetti, pur essendo stati sviluppati in maniera autonoma e partecipativa. Ad esempio, la ciclabile Castel Giubileo – Ponte Salario (Nuova Mobilità Salaria): l’intervento, pensato da gruppo di cittadini e tecnici, prevede la realizzazione di un tracciato ciclabile di otto chilometri sull’argine sinistro del Tevere da Castel Giubileo a Ponte Salario. Tra le ipotesi, quella di collegare le stazioni Fidene e Labaro con una passerella ciclopedonale che scavalca la Salaria, favorendo l’uso del treno e offrendo un collegamento verso le metropolitane. Per la realizzazione del ponte ciclopedonale, si stima una cifra pari a 2.000.000,00/2.500.000,00. Per la determinazione dei costi si è fatto riferimento a interventi simili già realizzati in Italia. C’è poi la rete ciclopedonale Montesacro pensata dal Coordinamento Rete Ecologica Roma Montesacro per rigenerare il territorio del III Municipio e connettere e ricucire spazi urbani oggi frammentati, creando una rete che colleghi i capolinea degli autobus, le stazioni FR e metro presenti sul territorio; i beni ambientali e quelli storici lungo il percorso. La ciclopedonale Villa Pamphilj – Ponte Sisto è l’idea sui cui sta lavorando Legambiente Monteverde per permettere ai cittadini di pedalare in sicurezza in uno dei musei a cielo aperto di Roma.

Tra gli altri progetti, c’è l’asse degli Acquedotti, un tracciato ciclo-pedonale – parzialmente già esistente – ideato dal Settimo Biciclettari, coordinamento dei comitati e delle associazioni del VII Municipio sul tema della mobilità nuova. Questo percorso consentirebbe di collegare la periferia sud-est (Ciampino) della Capitale con il GRAB e con il centro della città, valorizzando i principali parchi storici del quadrante: Acquedotti, Tor Fiscale e Caffarella. La realizzazione di questo tracciato non richiede grandi interventi infrastrutturali, ma la messa in sicurezza di alcuni attraversamenti.

Il cammino dell’Appia ai Castelli Romani è il progetto di Archeoclub e riguarda la ciclopedonalizzzione del tratto Aricino della Regina Viarum, di grande interesse archeologico e paesaggistico, con la relativa chiusura al traffico veicolare ed una musealizzazione open air. Mentre da Roma ai Castelli, dove l’Appia non è percorribile a piedi o in bicicletta, potrebbero essere realizzati percorsi adiacenti di collegamento per assicurarne la continuità. L’idea di una greenway arriva anche da Vara – rete tra associazioni naturalistiche, escursionistiche e produttori locali – con il Cammino dell’Aniene per creare un “corridoio verde” che, intersecando il GRAB di Roma, colleghi la Capitale alla Valdaniene. Un percorso di 100 chilometri che dal GRAB a Ponte Mammalo, andrà verso la campagna romana fino a Tivoli, per arrivare ai Simbruini seguendo il corso del fiume fino alle sorgenti. Nel percorso viene ricompresa l’ex ferrovia Piatti tra Subiaco e Mandela.

Particolarissimo è il progetto Aereo+bici di Ecovia che propone bici elettriche a pedalata assistita a noleggio per chi atterra all’aeroporto di Ciampino, distante solo 400 metri dalla Regina Viarum, per arrivare, pedalando in tutta tranquillità e immersi nella storia e nella bellezza della Roma Antica, fino al Colosseo. Da qui con il GRAB raggiungere facilmente gli altri quartieri capitolini. Nel 2015 l’aeroporto di Ciampino ha raggiunto oltre 5.800.000 passeggeri per lo più tra un’età compresa tra i 25 e i 45 anni, che potrebbero essere interessati allo spostamento in bici. C’è poi il progetto archeologico per riscoprire il santuario di Marte, situato sull’Appia Antica. Poco fuori le mura della città, questi spazi comunali sono in mano ad abusivi che sulla storia più antica di Roma parcheggiano rottami. Espropriati già nel 2005, ora devono tornare pubblici per giungere a un’autentica riappropriazione collettiva dell’area, tramite un progetto archeologico che ne espliciti il valore culturale. A testimoniare il percorso partecipativo del progetto GRAB e l’entusiasmo che è stato capace di suscitare a livello internazionale, ci sono gli ultimi interventi proposti: A24 Skatepark, progetto di riqualificazione del viadotto dell’A24 regalato da uno studio di progettazione statunitense rimasto tanto affascinato dal GRAB e l’Asse dell’Aniene, ossia il percorso del GRAB elaborato insieme dalle associazioni che hanno proposto in collaborazione con Associazione insieme per l’Aniene onlus, Colli Aniene Bene Comune, dal Gruppo degli Amici del GRAB-Aniene, un tracciato di tredici chilometri nel tratto urbano della Valle dell’Aniene, dalla confluenza col Tevere fino a superare Ponte Mammolo.

 

 

Muoversi a Roma: 13 progetti per cambiare il volto della città
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